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Un senso a questa storia
Voglio provare, a dare un senso a questa storia… perchè questa storia, un senso non ce l’ha…
Recita più o meno così la fortunata canzone del Vasco Rossi riabilitato, quello, per intenderci, di dopo “Gli spari sopra” – scimmiottata, a mio parere male, da Bersani e utilizzata come slogan per la sua campagna elettorale in vista del Congresso del Partito Democratico.
Inizia così anche il mio post, perchè c’è bisogno che qualcuno dia un senso a questa storia, all’opposizione, al PD, ai suoi vertici, alla sua base.
Anche in questo blog ho più volte beffeggiato PapiSilvio per la sua vita privata molto attiva e spericolata, ma io sono un blogger, oltretutto poco conosciuto e di non verificata qualità.
Il PD è un’altra cosa. Non può seguire il gossip, oppure rincorrere Silvio Berlusconi accusandolo di protagonismo e di aver represso la libera stampa, imponendosi a Porta a Porta, il salotto di Bruno Vespa, per presentare le prime case ricostruite a Onna, in Abruzzo.
Credete sia questa l’opposizione di cui abbiamo bisogno per contrastare il CavalierViagra?
Oppure sarebbe meglio, come iniziò a suo modo Santoro proprio subito dopo il terremoto, fare le pulci a questo Governo superefficiente, che legifera, per costringerlo a misurarsi con il Parlamento per le questioni importanti e non e logorarlo mentre si logora al suo interno per beghe di potere e di successione?
E giornali illustri come la Repubblica o l’Espresso perchè non fanno inchieste vere e non sputtanamenti, perchè non scavano per trovare la verità, perchè non sono i cani da guardia della democrazia?
Per colpa del pluripresidente Berlusconi che, sappiamo tutti, è proprietario di tv e giornali, o perchè anche i cosiddetti giornalisti liberi o “farabutti“, dipende da che schieramento politico si guardino, sono servi del potere (vedi i Cda e i proprietari della carta stampata italiana)?
Il voto utile
La linearità di pensiero, l’abilità oratoria, il suo fashino da comunista intellettuale hanno sempre fatto di Fausto un esempio di buona politica nel mio immaginario.
Walter oscurato
Doveva essere il W-Day, il giorno di Veltroni che lascia il Campidoglio e inizia la sua corsa a Palazzo Chigi. Lui aveva programmato tutto per filo e per segno: la conferenza di addio in Campidoglio, la registrazione a Porta a Porta, l’annuncio dell’accordo con l’Idv di Di Pietro.