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Un senso a questa storia
Voglio provare, a dare un senso a questa storia… perchè questa storia, un senso non ce l’ha…
Recita più o meno così la fortunata canzone del Vasco Rossi riabilitato, quello, per intenderci, di dopo “Gli spari sopra” – scimmiottata, a mio parere male, da Bersani e utilizzata come slogan per la sua campagna elettorale in vista del Congresso del Partito Democratico.
Inizia così anche il mio post, perchè c’è bisogno che qualcuno dia un senso a questa storia, all’opposizione, al PD, ai suoi vertici, alla sua base.
Anche in questo blog ho più volte beffeggiato PapiSilvio per la sua vita privata molto attiva e spericolata, ma io sono un blogger, oltretutto poco conosciuto e di non verificata qualità.
Il PD è un’altra cosa. Non può seguire il gossip, oppure rincorrere Silvio Berlusconi accusandolo di protagonismo e di aver represso la libera stampa, imponendosi a Porta a Porta, il salotto di Bruno Vespa, per presentare le prime case ricostruite a Onna, in Abruzzo.
Credete sia questa l’opposizione di cui abbiamo bisogno per contrastare il CavalierViagra?
Oppure sarebbe meglio, come iniziò a suo modo Santoro proprio subito dopo il terremoto, fare le pulci a questo Governo superefficiente, che legifera, per costringerlo a misurarsi con il Parlamento per le questioni importanti e non e logorarlo mentre si logora al suo interno per beghe di potere e di successione?
E giornali illustri come la Repubblica o l’Espresso perchè non fanno inchieste vere e non sputtanamenti, perchè non scavano per trovare la verità, perchè non sono i cani da guardia della democrazia?
Per colpa del pluripresidente Berlusconi che, sappiamo tutti, è proprietario di tv e giornali, o perchè anche i cosiddetti giornalisti liberi o “farabutti“, dipende da che schieramento politico si guardino, sono servi del potere (vedi i Cda e i proprietari della carta stampata italiana)?
Voglio anch’io il lettone di Putin
Facciamo a capirci. Sono e sarò sempre un voyeur, un guardone. Dalla tv ho imparato a sbirciare dalla serratura, a spiare il mondo, spesso per scoprirne gli aspetti più morbosi.
E’ per questo che, come tanti italiani, in un momento di crisi economica mondiale e di precarietà personale, mi sono di colpo svegliato dal torpore, per tornare a seguire le erezioni politiche di Silvio Berlusconi e del Bel Paese.
Non mi informo più di politica da un pò. Da quando ho trovato lavoro e non ho più la televisione in camera, da quando un anno fà ho scelto di non andare a votare e di lasciare l’Italia, il mio Paese, nelle mani dello psiconano.
Intanto mi lamento che a dirigere sono sempre i vecchi, che a comandare sono sempre i “senatori”, che l’Italia non è un Paese per noi giovani, che forse dovrei avere il coraggio di decidere e andare via.
Complice la mia insufficienza non conosco le gesta che ha potuto compiere Papy Silvio negli ultimi tredici mesi, mentre il Partito Democratico continuava a naufragare anche lui, insufficiente.
Eppure di cose buone e cattive ne sono state fatte, ma se non fosse stato per Noemi e Patrizia la considerazione del nostro amato Premier sarebbe ancora altissima, il suo sorriso smagliante, le sue battute efficaci.
Per fortuna non è stato così, ma qualcosa è ormai cambiato.
Non esiste più differenza tra Repubblica e Novella 3000, gossip e politica, inchieste giornalistiche e sputtanamenti.
Tutta la nostra classe dirigente gode di un generalizzato discredito, mentre la bulimia della mia generazione ci rende assolutamente impreparati a sostituire i vecchi per cambiare l’Italia.