Erezioni Politiche 2008

La campagna elettorale delle teste di…

Via Gradoli, via Marrazzo

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Il bello di internet è che ognuno può dire quel (bip) che vuole su chiunque. Così anch’io dico la mia sul caso Marrazzo. E mi ripeto. Il Paese ha bel altri problemi e semmai al quasi dimissionario Presidente della Regione Lazio si dovrebbe chiedere come pensa di rialzarsi dopo questo tonfo personale e pubblico.

Quello che mi viene da dire è che si dovrebbe superare quella istintiva voglia di infierire su potenti decaduti, sullo sputtanamento facile.

Lo stesso si dovrebbe fare per non affondare coltelli nelle piaghe di quest’Italia che, scusate la metafora splatter, sanguina ovunque. Non solo per la corruzione, la malavita, la cattiva organizzazione, le caste, ma soprattutto per tante nuove generazioni che vivono progressivamente drammi quali la scarsa integrazione, l’abbandono di genitori entrambi impegnati al lavoro, una crescita in una scuola mediocre e demotivata, una formazione antiquata e tentennante, un lavoro precario e senza diritti.

Tutto questo con Marrazzo non c’entra un (bip). L’associazione nasce dal fatto che così come il giornalista Rai è sprofondato in via Gradoli, anche l’Italia è sprofondata. Non perché lui ha i suoi gusti e la sua idea di rispetto della famiglia e della propria compagna, o perché siamo indietro negli indici di crescita economica e di libertà.

L’Italia, quella che conosco io, che ha accompagnato la mia crescita è quella di tangentopoli, della dissoluzione del potere, della fine delle ideologie, di drive in prima e colpo grosso e non è la Rai dopo. Questa è l’Italia delle libertà, quella che ha visto l’ascesa del Cavalier puntura e alla sua ciurma.

Silvio Berlusconi è Non è la Rai e Colpo Grosso insieme, è un pò Craxi, un pò de Michelis, un pò De Mita e un pò Forlani. L’opposizione è ferma all’Occhetto di allora.

E allora, per tornare a Marrazzo, sul tram, in ufficio, sui giornali quello che si sente è l’indignazione nei confronti di un uomo immorale. Un’ipocrisia, quando per le strade se ne vedono di cotte e di crude. Pochi si indignano per il reato vero, la corruzione.

Sarà perché la squadra che perde mi è simpatica, io difendo il rispetto di Marrazzo in quanto essere umano. Gli auguro, invece, una pena giusta per il suo reato e vorrei che, una volta, invece prima di essere politici si fosse uomini e, senza alcun certificato medico, si rassegnassero le dimissioni.

Per Papi, si sa, il reato non c’è per le sue scappatelle, se non il rischio di essere ricattato. Ma sinceramente pensare che Silvio Berlusconi possa spaventarsi di una D’Addario qualunque mi riesce un pò difficile.

Written by erezionipolitiche

ottobre 27, 2009 a 8:14 PM

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