Erezioni Politiche 2008

La campagna elettorale delle teste di…

Berlusconi, la stampa e il cane che si morde la coda

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Vado controcorrente se dico che a me l’intervento di Minzolini al Tg1 delle 20 sulla manifestazione per la libertà di stampa non mi lascia nè caldo nè freddo?

Ho anch’io costruito le mie difese, i miei paraocchi e mi sono rifugiato nel privato per non avvertire questa oppressione mediatica, questo nuovo regime?

A me non scandalizza più che la televisione di Stato faccia un po’ come cavolo le piaccia. Credo che lo faccia da quando ho iniziato a comprendere quanto i telegiornali Rai raccontavano e dicevano, molto prima dell’era di Silvio Berlusconi.

Lo stesso mi pare che valga in Italia per i giornalisti della carta stampata, anche loro liberi di scrivere quello che vogliono, se lo vuole il padrone.

Il padrone caratterizza, secondo la mia modesta opinione, la stampa italiana. Fiat, Caltagirone, Angelucci, Berlusconi, Ciarrapico sono solo alcuni dei nomi dei proprietari dei quotidiani più diffusi in Italia.

A questi si aggiungono poi i partiti, dai Ds-PD all’Udeur, An, Lega, eccetera, eccetera, eccetera.

Così, se non sappiamo che la Rai è da sempre espressione del Parlamento, che a sua volta è espressione dei poteri forti e, al tempo stesso, se non sappiamo chi sono i proprietari dei giornali che ogni giorno leggiamo, comprendo bene che sia possibile stupirsi che la stampa italiana non è libera.

Mi si contesterà il fatto, però, che gran parte delle tv e dei giornali è in mano ad un solo gruppo editoriale.

Per rispondere a questa osservazione ricorro al mercato: se al pubblico non piace un tale giornale non lo compra, gli inserzionisti si ritirano e il giornale chiude.

Non credo, quindi, che sarà mai possibile che il gruppo editoriale di Papi Silvio si distragga dai profitti per proteggere il suo imperatore.

L’informazione non è libera perché in Italia mancano gli editori puri, quelli che credono nell’informazione come business in sè e non come fine per ottenere consenso.

L’informazione non è libera perché ancora esistono i finanziamenti pubblici ai giornali che drogano il mercato e non fanno emergere nuovi imprenditori ed editori.

I giornalisti sono una casta di privilegiati, altrimenti non avrebbero un albo che li protegge.

Aggiungo e concludo: Berlusconi è temuto perché è l’unico politico italiano in grado, al momento, di dettare l’agenda mediatica. Lui scorreggia, i giornali riportano che il cul di Silvio ha strombazzato, lui fa una battuta sulla moglie di Obama e giù inchiostro per parlare di una nuova relazione tra il premier e una donna abbronzata.

Papi Silvio ha schiavizzato i giornalisti, non perché è il loro padrone, ma perché gli ha insegnato bene a ripetere cosa lui dice.

Una Risposta

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  1. […] e a vedere ciò che fa, come rappresentante del mondo cattolico, come promesso agli industriali per la libertà di stampa ci pensa […]


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