Erezioni Politiche 2008

La campagna elettorale delle teste di…

Se Casapound celebra Che Guevara

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Se non lo ha fatto per le milioni di persone che indossano una maglietta con la sua faccia, Ernesto Guevara de la Serna detto “Che” se lo ha saputo è almeno sobbalzato.

Sto parlando dell’incontro che si è tenuto a Casapound, il centro sociale di destra con la sua prima storica sede a Roma, con tanto di scritta neoimperialista sulla facciata del palazzo, in piena China town capitolina.

I neofascisti ormai non hanno tabù: sempre a Casapound si discute di omosessualità, mutuo sociale, diritto alla casa, salario minimo, Kerouac, Guevara, Rino Gaetano.

Non ho voluto approfondire come vengano trattati temi simili, nè voglio rendermi di loro complice, pubblicando l’ormai nota incursione negli studi rai o quella alla bolla del Grande Fratello, ma solo riflettere sulla mia reazione a simili slogan e manifesti che vedo passeggiando per le vie di Roma che, ormai, ne è abbondantemente addobbata.

Quello che mi viene da pensare è che, nonostante i miei pregiudizi, la cultura non è nè di destra nè di sinistra; che esiste un vuoto enorme, che nelle grandi città si nota ancora di più, per quanto riguarda gli spazi di aggregazione sociale e giovanile e Casapound cerca con il suo attivismo questi spazi.

Se sulla prima affermazione c’è solo da aggiungere che se io me ne sono accorto molti politici di sinistra non lo hanno ancora fatto, sulla seconda mi voglio spiegare meglio.

Quando parlo di luoghi di socializzazione e di aggregazione sociale e giovanile penso al ruolo che qualche decennio fa svolgevano la chiesa, la scuola,  i partiti. Da allora tante cose sono cambiate. La laicizzazione dello Stato ha indebolito la prima, le scarse risorse hanno svuotato la seconda, la fine delle ideologie ha fatto smarrire i terzi.

Così, se per anni, soprattutto quelli a cavallo tra il ’92-2002, quando questo svuotamento ha iniziato a sfaldare queste istituzioni, i primi a sostituirle sono stati i centri sociali di sinistra, le posse, adesso che la destra ha cambiato apparenze e la sinistra ha perso il contatto con la sua base, si diffondono a macchia d’olio anche i centri sociali di destra, compresa quella estrema e neofascista.

I diari di Benito e Che Guevara, gli attacchi futuristi e le lotte sociali però mi disorientano un pò.

Written by erezionipolitiche

ottobre 14, 2009 a 7:04 PM

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